Trino racchiude in se qualità speciali. Ci sono persone, luoghi, idee, progetti che lavorano di continuo e creano. A volte abbiamo dei grandi successi ma molto più spesso tutte queste cose spariscono o restano relegate nella memoria di qualcuno. Trinoonline.it è nato alla fine del 2010 da un'idea di Marco Moret per cercare di creare una vetrina che possa mettere in luce e mantenere vivo tutto ciò che di bello i trinesi fanno.

Chi siamo

L'idea di creare un portale vetrina è venuta a Marco Moret nel 2009. Accortosi che ogni buona idea rischiava di venire dimenticata a causa della mancanza di informazioni, della mancanza di un canale di distribuzione o semplicemente per la mancanza di un punto unico in cui evidenziare le cose buone trinesi, Moret mise insieme le sue idee e le competenze informatiche per creare il portale
La prima cosa fu quella di trovare un nome. Un sito Trinoonline.it era già stato creato da Moret stesso per il Comune di Trino nel 2008. Quella versione racchiudeva i contenuti che la giunta comunale di volta in volta metteva in evidenza per i cittadini.
La successiva giunta comunale abbandonò l'idea per cui il nome Trinoonline.it venne liberato e Moret lo acquistò come privato.
La seconda e più importante attività fatta fu quella di cercare la collaborazione di chi le cose buone le fa davvero: associazioni, persone, enti o semplici gruppi di amici con qualche idea particolare. Il 19 Dicembre 2010 il sito internet fu pubblicato nella sua prima versione e da quel momento le idee si sono accumulate permettendo la crescita del portale

Trino

Le origini di Trino risalgono al 599 A.C. quando i Detectunini, una tribù dei Liguri, fondarono un nucleo urbano che denominarono Rigomago. Durante l'età di Giulio Cesare, i Romani ne fecero una "mansio", un luogo di sosta sulla strada che univa Lomello a Torino. L'odierno toponimo (Tridino o Trino) pare invece risalga alla seconda metà del VI secolo anche se il primo documento che vi fa ufficialmente riferimento è un diploma del 1014 dell'Imperatore Enrico II.
Nel 1200 Trino era costituita da tre diversi agglomerati. Il più antico di essi è "Castrum Veius" o Castel Vecchio. Dopo il 1000 furono costruiti altri due castelli attorno ai quali si formarono due nuovi agglomerati di abitazioni: Trinonuovo o Borgonuovo (probabilmente già in mano ai Marchesi del Monferrato) e Castello Uguccione (costruito per sancire le dipendenze di Trino al Vescovo di Vercelli).
I tre agglomerati vennero riuniti e nel 1230 cominciò la costruzione di una cinta muraria che restò in piedi fino al 1672. Sotto le dipendenze di Federico Barbarossa, Trino avrebbe dovuto avere come feudatario maggiore il Vescovo di Vercelli e come feudatario minore il Marchese del Monferrato ma di fatto le lotte fra il dominio di Vercelli e dei Marchesi perdurarono a lungo.
Nel 1275 Guglielmo IV il Grande eresse Trino in Comune libero e indipendente e nacque un'associazione denominata Partecipanza dei Boschi. Tale associazione, pur non essendo mai stata riconosciuta legalmente negli anni, è sopravvissuta di fatto fino ad oggi e costituisce una sorta di attestato di nobiltà.
Con essa Guglielmo IV concesse ad alcune famiglie una "sorte" di bosco, diritto che in parte fu esteso nel 1493 ad ogni cittadino mediante pagamento di 180 fiorini. Dal dominio degli Aleramo del Monferrato, Trino passò a quello dei Paleologo (fino al 1533) e dei Gonzaga, duchi di Mantova. Durante la guerra Franco-Spagnola, Trino fu più volte occupata da entrambi gli eserciti. Oltre alla piaga della guerra, durante i primi del ‘600, il Comune dovette far fronte all'epidemia di peste dilagante su tutto il territorio. Dal 1631 con il trattato di Cherasco, dovette seguire le sorti meglio conosciute della dinastia dei Savoia per attraversare poi l'occupazione Napoleonica e le due guerre.

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